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Riportiamo qui l’intervista integrale:

 

 

COME TI INTERVISTO UN POLLICINO: GIACOMO SANCES, SOGNARE IN MUSICA

 

POLLICINO AMA I LIBRI e gli piacciono i sogni e  i sognatori, quelle persone speciali che, nonostante tutto, riescono sempre a crederci. A volte ne incontra qualcuno e si ferma per ascoltarne la storie. Questa volta è la storia di Giacomo, di Lorenzo, di Vesepia e di come un incontro possa rendere un sogno talmente forte da diventare reale!

 

Con chi parliamo oggi? Oggi Pollicino ha incontrato Giacomo Sances, sognatore nato a Maglie (LE) classe 1986. Giacomo si è laureato Musicologia e beni musicali presso l’Università di Roma TorVergata e si è specializzato presso il conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino con un lavoro di ricerca archivistica. Poi, è arrivato il Dottorato di ricerca in Storia, scienze e tecniche della musica a Tor Vergata. Ha partecipato a convegni, curato trascrizioni di musica antica e programmi di sala, ha catalogato fonti sia per il San Carlo, sia per Clori, Archivio della Cantata Italiana, preso parte alla realizzazione di numerosi spettacoli teatrali e musicali come chitarrista, autore e attore sviluppando la passione per la drammaturgia. Ha composto commedie, musical e colonne sonore per documentari e cortometraggi. Alcune sue creazioni? Il corto Kelime prodotto da Springo e vincitore del premio Rai Cinema Channel e del SIFF. Oggi vive a Napoli e insegna. Con Lorenzo Palumbo è cofondatore di VESEPIA. E’ questa la parte di Giacomo che ci ha colpito, è di questo sogno che oggi ci parla, intervistato da Pollicino in persona.


 

1. Benvenuto Giacomo, mi racconti chi sei?

Buongiorno Pollicino. Mi chiamo Giacomo Sances e… sono un sognatore. “Di sogni non si vive”, diranno in tanti. Si sbagliano! Non a caso io, oggi, vivo di tutto ciò che ho sempre sognato fin da piccolo: insegno nelle scuole medie e in conservatorio, faccio ricerca accademica nel settore della musicologia, scrivo musica per teatro e per altre occasioni, invento storie e le metto su carta. Ma l’aspetto che più ti interesserà è questo: anch’io, come te, vivo in un mondo fantastico, in una fiaba, in un eterno, magico fluire di emozioni. Sono parte di una città immaginaria che si chiama Vesepia e che esiste solo grazie all’impegno e alla fantasia di tanti sognatori come me!

Senza Vesepia farei le stesse identiche cose che ho citato prima, ma non sarei un sognatore! Questo cambierebbe tutto in peggio e i colori delle mie giornate svanirebbero.  Perciò, caro Pollicino, la domanda più importante non è “Chi sei” ma “Cos’è è Vesepia in relazione a te”.

 

2. Mi hai convinto, quindi te lo chiedo…cos’è Vesepia (che nome buffo!)? Cosa fa? 

Vesepia è una casa editrice e di produzione audio fondata grazie alla tenacia e alla razionalità di Lorenzo Palumbo e… vivacizzata dalla mia irrazionalità!

Il nome deriva dall’unione di due parole: “Veselé“, che in ceco significa „allegro, felice“ e „utopia“. Quindi, a livello di concetto, questa casa editrice vuol proporre con i suoi romanzi dei messaggi motivazionali, positivi, finanche utopici, ma utili all’autostima e al risveglio delle potenzialità che si nascondono in ogni lettore, anche in chi si sente sente piccolissimo come Pollicino. Le tematiche di Vesepia spronano a credere nei propri sogni e a non lasciarli campati in aria come un’astrazione.

Non a caso il mio primo romanzo realizzato da Vesepia si intitola Un sogno per Feo. In questo racconto il ragazzino dodicenne citato nel titolo, apatico, scoraggiato e dormiglione, deve fare un lungo percorso di crescita in un mondo fantastico per cercare il proprio sogno sotto forma di „semegemma“.

Da pochissimo con Vesepia ho pubblicato anche Il presepe dei desideri, una storia di Natale ricca di magia e basata sui temi dell’amicizia e dell’egoismo e La teoria della giostra. Storia di un bullo salvato dalla musica, un romanzo realizzato in collaborazione con Mabasta, il Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti guidato dal professore Daniele Manni (candidato al Global Teacher Prize – Premio Nobel per insegnanti – nel 2015). Questo romanzo si occupa della problematica del bullismo e racconta la storia di un ragazzo salvato dalla strada grazie a una passione, a un obiettivo da raggiungere nella sua vita, a un sogno da realizzare. La musica, appunto.

Sai, Pollicino, questi tre romanzi non sono dei romanzi comuni. Sono… Romanzi Sinfonici!

 

3. Romanzi sinfonici? È questa l’arma segreta dei tuoi progetti? Che significa?

Sì possiamo anche definire i Romanzi sinfonici un’“arma segreta”. Mi sta bene.

Sappi soltanto che sono armi potentissime come un abbraccio, come una carezza, come un bacio! Non sono come quelle armi che portano dolore e tristezza e che, al confronto di un bel sorriso, fanno solo ridere!

Il romanzo sinfonico è un’arma potente perché ha permesso a moltissimi giovani nauseati dai libri di tornare a leggere! Come? Molto semplice. Vesepia, che ama i libri cartacei e non gradisce gli e-book, ha pensato di trovare un compromesso: ha inserito sulle pagine di maggior pathos dei suoi romanzi dei codici che, una volta scansionati con cellulari o tablet, rimandano a dei contenuti multimediali che permettono di far ascoltare colonne sonoree canzoni che compongo appositamente per quel momento della storia. Le musiche spaziano dal rock alla score music, dalla musica sinfonica al pop e all’elettronica. Nel mio ultimo libro, inoltre, ci sono anche riferimenti al rap, oggigiorno tanto gradito ai giovani. La scelta sonora dipende dal momento emotivo vissuto al momento della lettura.

Oltre alle colonne sonore si possono vedere immagini, video e si può attivare qualsivoglia contenuto digitale che permetta al lettore di continuare l’avventura sul proprio smartphone, svecchiando la lettura tradizionale e rendendola più giovanile, dinamica e ipertestuale.

E tu Pollicino? Come te la cavi con la tecnologia? Se sai cliccare sul link che segue puoi comprendere meglio l’idea vedendo il servizio della RAI su Vesepia: https://www.youtube.com/watch?v=M6naUPEzkxI

 [Pollicino ci tiene a far sapere che ci ha provato e ci è riuscito, è un piccoletto tecnologico!]

Il compromesso tra il cartaceo (che piace agli insegnanti) e il digitale (che piace agli studenti) ha permesso ai romanzi di Vesepia di entrare nei progetti di lettura e nei corsi di narrativa in vari ordini di scuole (dalle elementari alle superiori).

 

4. Perché i romanzi di Vesepia sono adottati dalle scuole?

Perché sono multidisciplinari e fanno attenzione alle varie intelligenze degli studenti. Un romanzo di Vesepia non è solo narrativa o italiano (per mezzo della semplice lettura e delle guide didattiche associate a ogni titolo). È anche educazione artistica (per via delle immagini), informatica (grazie all’interazione con il digitale), educazione musicale (con le colonne sonore da ascoltare e le canzoni da cantare), educazione alle emozioni (con i “laboratori emozionali” portati nelle scuole che mirano alla condivisione delle emozioni suscitate dalla musica e all’individuazione del proprio sogno nei cuori ragazzi) e teatro (con spettacoli teatrali e laboratori realizzati e con la rivisitazione teatrale dei romanzi adottati dalle varie classi, svolti anche come compiti di realtà). La componente teatrale o cinematografica, infatti, è molto presente nei romanzi sinfonici grazie ai canti corali e alle colonne sonore. Infatti alcuni insegnanti hanno definito questi romanzi dei “musical su carta” o dei “film da leggere”. Dirigenti e docenti, inoltre, si sono mostrati soddisfatti per l’aumento del grado di lettura autonoma e spontanea anche da parte degli alunni più svogliati.

 

 

5. In che misura sei un po’ Pollicino?

Sono un Pollicino perché fin da piccolo mi sono sentito… beh… troppo piccolo! Inventavo, scrivevo canzoni e storie, disegnavo, pitturavo e poi… tenevo tutto per me. “Non interesserà a nessuno quello che faccio”, mi dicevo. “Sono troppo piccolo, io”.

Poi un giorno ho incontrato chi, oltre alla mia famiglia e alla mia ragazza, si è innamorato delle cose che realizzavo, il mio mentore, colui che mi ha dato fiducia giorno per giorno: l’editore Lorenzo Palumbo. E allora ho pensato: “Se grazie a Lorenzo ho iniziato a credere in me stesso, perché non posso infondere fiducia anche agli altri, con dei messaggi formativi?”

Da lì tutto si è incastrato alla perfezione come un puzzle: ho iniziato ad insegnare e ho notato che molti dei miei alunni avevano bisogno di far emergere i tesori nascosti nel loro cuore. Nonostante le varie difficoltà, ho sempre creduto in loro e nelle loro potenzialità e ho utilizzato la mia musica e i miei libri per far comprendere a ognuno di loro che nel loro piccolo cuore da Pollicino c’è un eroe dormiente da svegliare e un gran bel sogno da realizzare!

Per questo mi sento un Pollicino. Un Pollicino che ha sconfitto il suo orco personale e che ora ha una missione morale da portare a termine: aiutare tanti altri Pollicino a portare a termine la loro fiaba!

E a questo proposito, piccolo grande eroe, ti lascio la nota e i ringraziamenti che ho scritto all’inizio di Un sogno per Feo. Parlano proprio dei miei alunni e dei miei mentori:

Noi educatori dobbiamo indubbiamente ringraziare i nostri allievi per tutto quello che ci insegnano giorno per giorno. Ci fanno rivivere ogni emozione come se fosse la prima volta, ci permettono di entrare nei mondi della fantasia di cui sono i regnanti, fingono di chiederci un consiglio solo per farci sentire importanti e hanno dei sogni così grandi da farci sentire piccoli! È grazie a loro che ho scritto Un sogno per Feo. Ho detto “grazie” a loro. Non “per” loro. O almeno non per tutti loro. Ho voluto scrivere questo primo romanzo della saga di Feo per i bambini diventati grandi troppo presto e per i grandi che rischiano di non riuscire a tornare mai più bambini. Insomma, l’ho scritto per chi si è arreso alla prima sconfitta e continua a dare la colpa agli altri, per chi è prossimo ad abbandonare il suo sogno, per chi non si impegna a realizzarlo, per chi crede di non averlo per niente. Sicuramente l’ho scritto anche per me stesso. Svegliamoci!

Ho permesso a Feo, un ragazzino dodicenne privo di stimoli e desideri, di riscoprirsi e di maturare grazie all’incontro con una serie di strani personaggi da non imitare assolutamente!

Alla fine del suo lungo viaggio scoprirà di avere un suo sogno anche lui e, iniziando a credere in se stesso, si attiverà per realizzarlo.

Capirà che un sogno non può fermarsi al solo pensiero, all’immaginazione, ma ha bisogno di un’opera concreta: «Sognare è come immaginare e camminare allo stesso tempo. Io voglio sognare!»     

E maturando pian piano questa convinzione, attraverso ambientazioni e atmosfere in bilico tra il fiabesco e il fantasy, al lettore sembrerà di indossare i panni di Feo e di farsi carico del lungo cammino.

Ciò avverrà non solo per immedesimazione, non solo perché sarà stimolato a una riflessione interiore che lo condurrà a riscoprire i desideri più profondi e a mobilitarsi per raggiungere i propri obiettivi, ma anche perché potrà vedere con i propri occhi e ascoltare con le proprie orecchie i panorami e le sonorità vissuti dai sensi e dall’animo di Feo.

Se i diciotto brani musicali che rendono interattivo questo libro sinfonico hanno portato molto diletto alla mia brama compositiva, le illustrazioni che accompagnano il lettore in questa avventura multimediale si devono alla mano di Alessandro Tredici. Lo ringrazio di cuore per la costanza dimostrata e per la passione che ha trasmesso nelle sue illustrazioni che esaltano con forme e colori le mie follie immaginifiche, rendendole vivide fin dalla copertina. Nessun’altra penna avrebbe intuito e realizzato alla prima prova quella selva brulicante e caotica di forme, pensieri e immagini che pullulano nella mia mente, resa forse così complessa e distorta dai miei studi sul barocco, ma certamente tale già di indole. 

Un ringraziamento particolare è da tributarsi ai programmatori informatici, figure così lontane dal mio mondo che agli occhi miei non devono essere troppo dissimili dai maghi e dalle streghe che Feo incontrerà sul suo cammino. Grazie ai loro incantesimi fatti di numeri e codici segreti che mai e poi mai riuscirò a comprendere, hanno incantato questo libro con musiche e immagini come faranno Elsa e Intellectus con il loro talismelos. Grazie dunque a Matteo Trianni, Marco Valentino e Giampaolo Bellizzi.

Grazie anche alla Springo, soprattutto nelle figure di Luca Paolo Vasa e Andrea Barba, attentissimi e instancabili grafici che hanno dato corpo e stile alla pubblicazione. Possa questa collaborazione essere un altro gradino tra i tanti della nostra scala che percorreremo ancora una volta insieme, come già accaduto con successo in passato.

Il ringraziamento maggiore, ovviamente, va all’amico Lorenzo Palumbo. Tra di noi le parole sono superflue. Non ho bisogno di dirgli niente, se non constatare che i nostri sogni hanno sempre camminato fianco a fianco, senza separarsi mai.  

E poi grazie a mia madre, prima lettrice di questo lavoro. Fin da piccolo mi ha trasmesso l’amore per la letteratura, leggendo libri tutto d’un fiato per le mie orecchie e per il mio cuore nei momenti ricreativi. Grazie a mio padre che da bambino mi faceva addormentare con le sue ninnananne e che da ragazzo mi ha fatto respirare il profumo dell’arte in casa. È anche merito della loro sensibilità il connubio di arti diverse in questo lavoro. Un pensiero affettuoso a mio fratello, presenza costante nelle mie avventure d’infanzia.

Un abbraccio a Serenella Colazzo per i mille consigli indispensabili alla realizzazione di questo lavoro e, soprattutto, per la forza di stare sempre accanto a una persona che non riesce proprio a vivere senza impegnarsi in un’infinità di cose…

[n.d.a. i ringraziamenti sono stati sintetizzati e siete tutti invitati a leggere il libro per scoprirli tutti 🙂 ]

 


POLLICINO RINGRAZIA GIACOMO,  IL SUO ENTUSIASMO E LA SUA ENERGIA. POLLICINO E CHI LO ACCOMPAGNA POST DOPO POST, SANNO BENE CHE CI SONO DEI LINGUAGGI CHE SONO CAPACI DI “TOCCARE” PIU’ DI TANTE PAROLE, SPECIALMENTE IN CERTI MOMENTI DELLA VITA. SE POI SI PARLA DI LIBRI, MUSICA E  DEL POTERE DELLE IMMAGINI…NON POSSIAMO PENSARE AD UN TRIO MIGLIORE DI STRUMENTI PER ACCOMPAGNARE UN RAGAZZO NELL’AVVENTURA DELLA VITA. IN UN MONDO CHE SI TRASFORMA, A VOLTE PER RITROVARE IL GIUSTO RITMO BISOGNO ANCHE SCOVARE LA GIUSTA COLONNA SONORA. GRAZIE VESEPIA E MILLE DI QUESTI LIBRI !!